venerdì 6 agosto 2010

12 ore dei Bastioni 2010

Fare programmi è bello, ma se tutto andasse come da copione, che noia sarebbe?! Questa frase potrebbe bene sintetizzare quanto è avvenuto alla 12 ore dei Bastioni, ma anche in questi ultimi mesi, tutt'altro che avari in fatto di imprevisti e sorprese.
Ma andiamo con ordine.
Una prima edizione è sempre un'incognita; lo si intuisce facilmente pensando ad alcuni aspetti quali il tipo di manifestazione (in FVG le endurance non abbondano di certo), la relativa vicinanza con un'altra gara nello stesso genere (disputatasi solo una settimana prima), ed al periodo scelto (agosto)! La Società organizzatrice (non certo alle prime armi), ha creduto però fortemente in questo evento, che ha visto quale teatro la suggestiva cornice dei Bastioni, appartenenti all'unica cittadella dalla pianta stellata esistente: Palmanova. Tutto questo lasciava ben sperare nella riuscita della manifestazione; la risposta da parte dei bikers è stata contenuta nel numero, ma non nell'entusiasmo. E se fosse stata pubblicizzata di più, questa 12 ore? Chissà... A giudicare dall'entusiasmo generale a fine prova però, suddiviso equamente tra organizzatori e partecipanti, sono certo che non potrà
esserci pubblicità  migliore nei mesi a venire; "il dado è tratto", diceva Giulio Cesare, e -da ottimo stratega quale era, aveva ragione! I ragazzi del Bastioni Bike ce l'ahnno messa tutta per mettere a loro agio i concorrenti, riuscendo perfettamente nell'intento. Al di là dell'organizzazione, comunque impeccabile, ciò che mi ha più colpito è stata l'atmosfera che si è creata da subito a Palmanova: pareva di  vivere una grande festa tra amici che si conoscevano da sempre. Esagerato? No, tutt'altro. E' difficile trovare tanta cordialità, disponibilità, premura, correttezza, simpatia ed incitamento ad una gara. Chi ha partecipato alla 12 ore dei Bastioni lo sa bene, e conserverà questo bellissimo ricordo per molto tempo.
Detto così sembra tutto facile ed idilliaco, ma è proprio vero? E la fatica, dove la mettiamo? Si perchè quella non è certo mancata, anzi. I ragazzi del Bastioni Bike lo sapevano bene fin dall'inizio... Forse è per questo che il ristoro, fornitissimo in quantità e qualità, è parso un'autentica oasi nel deserto durante la prova. Ah, la prova... Un continuo saliscendi tra i bastioni, ricco di strappi e discese brevi, ma non banali, senza contare i molti passaggi su terreno poco scorrevole, per fortuna sempre più "battuto" ad ogni passaggio, hanno messo a dura prova la resistenza di tutti i partecipanti. Un percorso selettivo, prevalentemente piano che impone di pedalare continuamente, senza concedere tregua. A giudicare dal video di presentazione visto in rete (con fiatone intenso a fare da audio costante) e dalla prova del tracciato fatta pochi giorni prima della gara, avevamo dedotto di non essere del tutto a posto nel volerci iscrivere. Ma, se da una parte è plausibile che le aspettative più intense finiscono talvolta per deludere, l'approccio scettico può trasformarsi in un'inatteso crescendo di emozioni, destinato a dare grande soddisfazione personale: questo è accaduto alla 12 ore dei Bastioni.
Personalmente posso dire di essere rimasto molto stupito dal risultato finale: non è tanto il piazzamento ad avermi impressionato (comunque non me l'aspettavo assolutamente), quanto la tenuta delle gambe (sorprendente se si considerano mancanza di allenamento e pochi Km accumulati) e la resistenza alla stanchezza, che temevo più di ogni altra cosa: in fin dei conti non si deve chiudere occhio per tutta la notte, se si intende dare il massimo. Giro dopo giro le motivazioni crescevano; mi accorgevo infatti di stare bene e ringraziavo la lungimiranza di Elisabetta, che aveva voluto riposare un pò dopo il pasta party serale (qui pochi minuti di sonno mi hanno salvato!). E' stato davvero particolare osservare i continui mutamenti nello scenario man mano che passavano le ore... Dalle tenebre della notte, che ha reso umido il percorso, alle prime luci dell'alba, momento nel quale la vita si è risvegliata anche tra i boschetti ed i prati attorno ai bastioni; davvero bella la vista sui monti nello sfondo, avvolti da questo chiarore crepuscolare ma limpido. Nel vedere l'alba si pensa di scorgere la fine del tunnel ma così non è. Il seguito è stato un pò meno poetico: la temperatura che saliva un grado o più ad ogni passaggio, assieme alla stanchezza, hanno reso davvero epico il finale, che ha richiesto davvero ogni energia residua. In più, passare sotto al traguardo alle 11:59 non è stato propriamente il massimo, soprattutto perchè dai miei calcoli ero assolutamente certo che mi sarei fermato con quel giro.
Ma se tutto andasse come da previsione, che noia sarebbe!?
Mi trovavo in lizza per il terzo posto tra i solisti (così mi era stato comunicato durante la prova) ed avevo percepito grande incitamento nei giri precedenti: dev'essere stato questo a convincermi a fare un altro giro, quello che mai avrei voluto fare. "Come a Santa Viola" pensavo, "proprio come a santa Viola!" (La 16 ore di Azzago di Grezzana a cui avevo preso parte nel 2009 - NDA), ma oramai sapevo che sarebbe bastato tenere il ritmo solito per arrivare e così, come un cyborg programmato allo scopo, ho coperto gli ultimi 5,5 km del percorso per la trentacinquesima volta, prima di crollare al suolo e farmi immortalare in quella poco nobile posizione dal fotografo. Vabbè, doveva andare come a Santa Viola!
Se fosse tutto facile, che noia sarebbe!?
La sorpresa finale è però arrivata al momento delle premiazioni. Quando hanno chiamato il terzo classificato (che non ero io) ho pensato: "mi ha superato, ce l'ha fatta! Beh, complimenti a lui, visto che si è fatto tutta la gara con una singlespeed!" Poi ho sentito scandire il mio nome... Secondo! Pazzesco, inaudito. Mai prima d'ora ho raggiunto un piazzamento degno di nota ad una gara.
Ma sono molto contento anche per la prova di Elisabetta, che ha migliorato rispetto all'endurance provata nell'anno precedente ed ho visto sempre motivata durante l'intera prova.
Fare programmi è bello, ma al momento non saprei dire se la rifarei o meno, questa 12 ore. Più avanti chissà... ;-)

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