mercoledì 19 ottobre 2011

il 2011 fungino, un anno particolare

La pioggia, si sa, non è gradita a chi ama scorrazzare per i monti in cerca di avventure più o meno epiche, sovente in balia delle bizzarrie del meteo, le quali sembrano prediligere con morbosa puntualità i fine settimana, infischiandosene di qualsiasi calcolo probabilistico. Eppure, esiste una categoria di appassionati di camminate nei boschi che spera nell'arrivo delle precipitazioni; chi saranno questi pazzi, penserete voi! Si tratta dei cercatori di funghi, of course. Personalmente, devo ammettere di vivere un'evidente contraddizione, essendo amante sia delle escursioni a piedi ed in bicicletta (vade retro maltempo), che delle ricerche di funghi (pioggia, sei la benvenuta, soprattutto se vieni in abbondanza e nel momento giusto della stagione), ma quest'anno, dovendo fare un bilancio, mi tocca per forza sottolineare un evidente flessione rispetto al 2010. Le ragioni? Soprattutto siccità e vento, nemici giurati dei corpi fruttiferi che erroneamente ci ostiniamo a chiamare funghi (questi

sabato 15 ottobre 2011

Maratona dles Dolomites 2012

Quando qualche mese fa avevo chiesto a Marco "perchè il prossimo anno non proviamo a partecipare alla Maratona dles Dolomites?" per risposta avevo ottenuto un poco convinto "mah... si, si potrebbe...". Probabilmente pensava fosse una delle mie idee strampalate che di tanto in tanto progongo e che sono frutto dell'entusiasmo di un attimo per poi sfumare nell'arco di qualche giorno.
Ma non sempre...
In effetti quella di partecipare alla MDD era (ed è) un'idea balzana... ma in questi mesi mi è rimasta dentro. Ci pensavo e ripensavo...

lunedì 3 ottobre 2011

Urcis 6 h 2011

Premetto subito che la 6 ore di Urcis è stata una scommessa personale, di quelle che potrei definire azzardate, considerando come sono andate le cose quest'anno dal punto di vista ciclistico e non solo. Il 2011 mi ha insegnato a prendere quello che viene con più umiltà e riconoscenza; perchè umiltà? Perché tante volte siamo portati a dare per scontato quello che facciamo, senza renderci conto che può bastare un nonnulla per sconvolgere completamente i nostri effimeri piani, solidi quanto una noce di burro lasciata al sole in una calda giornata estiva. Perchè riconoscenza? Perché la linea di confine tra un ritorno alla normalità e la caduta in una condizione irreversibile può essere davvero labile... A conti fatti posso dire di essere stato fortunato (ed aiutato), altrimenti non mi troverei certo a scrivere queste parole. Il 2011... Una stagione davvero strana e contradditoria, partita in sordina

martedì 24 maggio 2011

Alzarsi presto fa bene!

Le giornate vanno sempre più allungandosi, nel loro incessante cammino verso la pienezza della stagione estiva oramai vicina, mentre i residui profumi delle fioriture primaverili cedono gradualmente il passo all'avenzare del verde più intenso; un verde che, come una pennellata, ricopre uniformemente ogni centimetro quadrato dell' immaginaria tela costituita dai boschi delle nostre colline e montagne. Su radure e prati diverse specie di fiori sembrano contendersi con ipertrofiche piante erbacee i sempre più forti raggi solari, mentre il sottobosco pare riposare nell'indifferenza, ammantato com'è dall'ombra diffusa. Nonostante le temperature siano ancora miti, riscoprire il fascino di pedalare dalle prime ore del mattino ha i suoi vantaggi: le strade deserte e silenziose finiscono per sorprendere quanto e più dei boschi, esibendo una quiete a cui non siamo abituati in altri orari; le salite sono più piacevoli e meno faticose, persino se impegnative, senza contare la sensazione di avere infinito tempo a disposizione (una specie di effetto pacebo, assai terapeutico però, contro stress e fretta con cui normalmente dobbiamo fare i conti) per godere di panorami, fotografie, riding ed esplorazioni in sella alle amate ruote grasse...

venerdì 14 gennaio 2011

Il paradiso dei sentieri

Ovvero il monte Jouf, recentemente proposto con l'inserimento di due nuovi articoli: l'anello del monte Jouf da Maniagolibero e l'anello di forcella La Croce da Maniagolibero. Perché pubblicare anche un articolo, meno ufficiale, nel blog? Forse perché questo monte, a cui sono molto legato, mi è piaciuto sin dall'inizio, cioè dai primi approcci sui sentieri delle prealpi pordenonesi, ad un passo da casa. Nonostante debba l'iniziazione all'M2 (traumatica, visto che per qualche mese non ho più voluto saperne di single tracks) e sia da sempre grato al Troi del Cinghiale (ai tempi molto più flow) di avermi per la prima volta fatto divertire in discesa, è sullo Jouf che in questi anni ho posato più volte le ruote grasse, soprattutto durante la stagione fredda. Questo rilievo, tanto frequentato quanto selvaggio, possiede indubbiamente qualcosa di magico: se dovessero chiedermi quale tra le sue discese preferisco mi troverei in serio imbarazzo: ce ne sono troppe e, cosa ancor più straordinaria, non stufano mai!